The Editorial

di Andrea Batilla

Il decorativismo, cioè l’espressione artistica attuata attraverso segni evidenti sulle superfici, serpeggia lungo tutto il Novecento come un glitch nel sistema di cui il modernismo, il razionalismo e il minimalismo tentano di sbarazzarsi o di diminuirne l’impatto.
L’abitudine a riconoscere gli oggetti attraverso le loro superfici sopravvive però in maniera solida anche se spesso lontana dalla teorizzazione accademica, perché in qualche modo, proprio per la sua stessa natura, ritenuta superficiale.
Il mondo di Sodai è culturalmente vicino al decorativismo e invece di raffreddarlo lo esalta, riempiendolo di rimandi storici, di ricordi, di essenza di vita, di moti affettivi.

Prendendo ispirazione dal lavoro di geni del Design Italiano capaci di incamerare sulle superfici liscie storie tanto profonde quanto disturbanti, Sodai reinventa gli elementi del buon gusto borghese con uno spirito dissacrante, buñueliano, sottilmente nichilista e lo fa usando la tecnica dell’artificio.

Le atmosfere in cui Sodai si immerge sono eleganti e sofisticate ma anche fortemente rètro, senza però avere nessun segno di nostalgia.

È un’operazione intellettualmente complessa che richiede un profondo senso di attenzione alle tecniche usate per dare vita e valore agli oggetti.

Ma è anche un inusitato atto di amore verso il passato, inesauribile miniera di ispirazioni con il quale si costruiscono ponti, non per farne un uso indiscriminato ma per riviverlo, per sentirne di nuovo gli odori e i sapori, per assaggiarne di nuovo la profondità.

Sodai è un grande collettore di idee, un laboratorio in cui l’eccellenza dell’artigianato incontra l’innovazione tecnologica in costante evoluzione. E’ un contenitore multi-materico, che indaga le complessità cromatiche delle superfici, delle loro origini, ridefinendo il concetto stesso di lusso e di autentico desiderio.

Andrea Batilla

Nel corso della sua carriera professionale Andrea Batilla ha collaborato come designer e ricercatore tessile per alcuni tra i più importanti marchi del Made in Italy come Romeo Gigli, Trussardi, Aspesi, Cerruti, Les Copains, Bottega Veneta.
È stato per cinque anni direttore della scuola di moda dell’Istituto Europeo di Design di Milano stabilendo uno stretto rapporto di collaborazione con Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia. In quel periodo ha creato la Piattaforma Sistema Formativo Moda, prima associazione italiana delle scuole di moda.

Dal 2009 al 2015 è stato co-direttore del semestrale PIZZA e del magazine online pizzadigitale.it. Nel 2017 ha scritto la sceneggiatura e seguito la produzione del documentario MARCELO BURLON – UNINVITED per la regia di Mattia Colombo.
Nel 2019 ha scritto INSTANT MODA per l’editore Gribaudo, una storia della moda a carattere divulgativo dalla Rivoluzione Francese ad oggi.
Nel 2021 ha pubblicato L’Alfabeto della Moda per Gribaudo, un’analisi delle dinamiche della moda contemporanea. Nel 2023 ha pubblicato Come Ti Vesti per Mondadori, un saggio sul significato storico e culturale del modo di vestire occidentale.

Si occupa di consulenza strategica per aziende del lusso per marchi internazionali. È investment consultant per il gruppo Mayhoola. Ha un profilo Instagram con più di 80.000 followers in cui si occupa di divulgazione e critica di moda.
Ha scritto per Domani, Dust Magazine, Il Corriere della Sera, Il Post.